Poesia Del Mare

Mentre veleggiavo per le coste istriane, mi è venuto in mente una poesia di Umberto Saba.

Umberto Saba
"Ulisse"
Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste dalmate.
Isolotti a fior d’onda emergevano, ove raro un uccello sostava,
scivolosi al sole belli come smeraldi.
Quando l’alta marea e la notte li annullava,
vele sottovento sbandavano più al largo, per fuggirne l’insidia.
Oggi il mio regno è quella terra di nessuno.
Il porto accende ad altri i suoi lumi;
ma al largo sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

* * *

UGO FOSCOLO
"L'uomo e il mare"


Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!


* * *

     Antonio Fogazzaro

"Preghiera del Marinaio"


             A te, o grande eterno Iddio,
       Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
    uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
      da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
      Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
    Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
    comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
       fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
          più forti del ferro che cinge questa nave,
      a lei per sempre dona vittoria.
                        Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
             Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
               benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
               Benedici!


* * *

JACQUES BREL  

"Conosco delle barche"



Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.



* * *


Il Pescatore e il Pesce D’oro
(Racconto del Pescatore e il Pesce di A.S. Pushkin)

Una volta viveva un vecchio e la sua buona moglie
Sulla riva del profondo oceano blu;
Vivevano in una baracca diroccata
Per trentatré estati e inverni.
Il vecchio per vivere doveva fare il pescatore 
E sua moglie filava il filato sulla sua conocchia.

Una volta il pescatore, come tante altre ha lanciato la sua rete nel mare,
E tirando su come tante altre volte, solo fango dal fondo;
Ma ha di nuovo ha calato la sua rete nel mare,
E questa volta non ha tirato fango, ma solo alghe;
Quando ha calato la sua rete per la terza volta,
Con grande sorpresa nel tirarla a bordo, c’era un pesce,
Ma non un pesce comune, ma un Pesce D’oro.
Stupefatto, sentendo che il Pesce D'oro aveva  incominciato a implorare lui,
E  parlava come un vero essere umano dicendoli :
«Rimettimi, vecchio, nell'oceano -
Ti pagherò sotto forma di un ricco riscatto,
Mi dirai tu quello che desideri come ricompensa chiedimi pure. »
Il vecchio era stupito e spaventato -
Era stato a pescare per trentatré estati,
Ma non aveva sentito parlare mai da nessuno che i pesci parlano.
Così, credendo alle parole del Pesce D’oro si convinse e lo rimesse in acqua.
E teneramente mentre lo faceva borbottava :
«Dio ti benedica, mio ​​caro piccolo Pesce D’oro!
Grazie di cuore, ma non voglio riscuotere il tuo riscatto, anche perché non era convinto di quelle promesse dette da un pesce.


Arrivato finalmente a casa il vecchio pescatore, si accingeva a raccontare alla moglie quello che le era capitato in quella giornata di pesca cosi sorprendente, e miracolosa.
 
«Ho preso solo un pesce in questa mattina -
Un Pesce D’oro cosi raro, il più raro che si può immaginarsi
Mi parlava come un cristiano, e mi pregò di rimetterlo in mare,

Però mi promise che per il mio gesto mi pagava come ricompensa  un ricco riscatto,
Ma cara moglie non pensavo di credere una parola a cosa mi prometteva un pesce, e credere a quello che chiedevo.
Ma come potevo chiedere un riscatto?
Cosi ho rilasciato il pesce senza alcuna richiesta »
Ma la  moglie ha iniziato rimproverare il marito:
«Oh sempliciotto ! tu sei un  grande stupido!
Impossibile credere, rispondendo il Pescatore a una promessa di un pesce, a pagare un riscatto!
Tu almeno potevi tentare a chiedere un lavatoio -
Quello che abbiamo sta cadendo a pezzi! »

Il vecchio Pescatore tornò in riva al mare,
Dove le onde blu stavano amoreggiando con leggerezza.
Il vecchio Pescatore chiamò ad alta voce  il pesce d'oro,
E il Pesce D’oro sentendo che il vecchio Pescatore lo stava chiamando accolse il suo richiamo e si affrettò a risalire tra le onde, e chiese:
«Che cos'è, vecchio, che posso fare per te cosa vuoi?»
Con un inchino, disse il vecchio in risposta:
« Perdonatemi, Vostra Maestà Pesce D’oro
La mia vecchia mi ha sgridato severamente-
Dice che non mi lascerà in pace un solo minuto sino a quando non avrà un lavatoio nuovo, dato che quello che abbiamo sta cadendo a pezzi,  »
Il Pesce D’oro mormorò in risposta:
«Non ti preoccupare, vai a casa, Dio sia con voi -
molto  bene, avrai un nuovo lavatoio. »

Il  vecchio pescatore si affrettò a ritornare a casa,
Ed ecco - ci è stato donato, il nuovo lavatoio.
Ma lei non contenta lo rimproverò più forte che mai:
«Oh stupido sempliciotto! Oh grande stupido!
Ora puoi richiedere una vasca non solo un lavatoio!
 E cosi si può ottenere ancora di più
Allora il povero vecchio Pescatore ritorna dal Pesce D’oro, 
e con grande umiltà nel richiedere un altro dono. 
Inchinatosi in basso chiede che la sua vecchia moglie vorrebbe  un vasca perché quella nostra e vecchia e sta cadendo a pezzi e piena di buchi»

Ancora una volta il vecchio Pescatore tornò in riva al mare,
Ma questa volta il mare azzurro era turbato.
Egli chiamò ad alta voce  il Pesce D’oro,
E il pesce D’oro risaliva su e chiese:
«Che cos'è, vecchio pescatore, che cose che questa volta vuoi?»
Con un inchino, disse il vecchio in risposta:
«Perdonatemi, Vostra Maestà Pesce D’oro
La mia vecchia donna è più arrabbiata che mai,
Non mi lascia solo per un minuto in pace la vecchia moglie brontola
 Dice che vuole una nuova casetta »
Il pesce d’oro mormorò in risposta:
«Non ti preoccupare, vai a casa, Dio sia con voi!
Così sia! Avrete una nuova casetta! »
Così il vecchio pescatore si voltò su i suoi passi e si incamminò verso casa;
Con grande stupore il vecchio pescatore vide che al posto del suo tugurio, ai suoi occhi apparve una bellissima casetta a due spioventi,
Con un camino in mattoni, appena imbiancati a calce,
Una recinzione con cancelli di quercia tutto intorno;
E intravedeva dietro ad una finestra  sedeva la moglie ;
Quando lo vide, lo rimproverò aspramente:
«Oh sempliciotto! Oh grande stupido!
Potevi richiedere più di una casetta!
Andate  e cercate nuovamente di contattare il pesce d’oro e per dirgli,
Che sono stanca di essere una contadina,
E che Voglio diventare una gran signora, e non più una contadina »

Il vecchio a malincuore e tormentato dalle infinite richieste della vecchia moglie
tornò al mare, 
Dove trovava il mare che era irrequieto con una schiuma spumeggiante,
Egli chiamò ad alta voce per il Pesce D’oro.
Il Pesce D’oro nuotava tra le onde e sentendo che il vecchio lo stava chiamando con grande insistenza, si affrettò a risalire su e chiese:
«Che cos'è, vecchio, cosa posso esaudire per te adesso cosa ancora vuoi ?»
Con un inchino, disse il vecchio in risposta:
« Perdonatemi , Vostra Maestà Pesce D’oro.
La mia vecchia donna è più arrabbiata che mai,
Lei non mi dà riposo per un secondo,
Dice che è stanca di essere una contadina,
E vuole diventare una grande signora. »
Il pesce d’oro mormorò in risposta:
«Non ti preoccupare, vai a casa, Dio sia con voi».
Il vecchio pescatore si affrettò a ritornare a casa,
E che cosa vide? - Un palazzo alto;
Sulle sue bianche scale di marmo - 
La sua vecchia donna, indossava una ricca giacca di zibellino,
E con un copricapo, tutto ricamato 
in oro ;
Il suo collo era ricoperto con perle oppresse;
Portava anelli d'oro alle dita;
Lei è stata ferrata in morbida pelle rossa;
Zelanti servitori si inchinarono umilmente davanti a lei,
Come lei li ammanettato e valutato le sonoramente.
Il vecchio allora si avvicinò alla moglie, dicendo:
«Saluti, mia signoria, saluti, gentile signora!
Ora spero che la tua anima è accontentata! »
Lei si espresse con rabbia ordinò di tacere
E lo mandò a servire nelle stalle.

E dopo una prima settimana passata lentamente, 
La vecchia era cresciuta più fiera che mai.
Una mattina invitò suo marito, per dirgli.
E richiese :«Pescatore dei pesci rossi vai  e dirgli che sono
 stanca di essere una signora,  E voglio diventare una Nobile Zarina».

Suo marito pescatore la supplicò con terrore, dicendo:
«Donna –moglie mia sei sicuramente impazzita!
Non si può nemmeno parlare con te mia signora!
Sareste derisa in tutto il regno!
La sua vecchia donna cresciuta con sacrifici e umiltà, adesso più arrabbiata che mai,
Schiaffeggiandolo sul viso, gridò nella passione:
«Come osi, uomo, con il nome proprio del marito, 
Non devi discutere con me, a una bella signora?
Vai ancora una sola volta - se non lo fai, allora io ti avverto,
Sarete trascinato a riva, e gettato in mare in pasto ai granchi. »

Il vecchio a malincuore riprese la via del mare e si diresse verso il punto dove il pesce comparve per la prima volta.

(L'oceano era gonfio e cupo). 
Egli chiamò ad alta voce per il Pesce D’oro,
E il pesce d'oro nuotava tra le onde e sentendo il richiamo del vecchio pescatore si affrettò a raggiungerlo, allora il Pesce D’oro chiese:
«Che cos'è, ancora vuoi vecchio, che cosa che ancora ti manca? »
Con un inchino, disse il vecchio in risposta:
«Perdonatemi, Vostra Maestà Pesce D'oro
Ancora una volta la mia vecchia moglie, è impazzita!
Ora lei è stanca di essere una signora!
Vuole essere fatta una Zarina
Il pesce d'oro mormorò in risposta:
Non ti preoccupare, vai a casa, Dio sia con voi!
Molto bene! Dovrà essere una Zarina!
»

Per la moglie del vecchio pescatore, poi si affrettò a grandi passi a ritornare a casa, e con grande sorpresa vide? 
E che cosa vide?  Un grande palazzo;
Nel palazzo vide la sua vecchia e scontrosa moglie,
Al tavolo sedeva, una Zarina,
Alla presenza di nobili e boiardi;
Essi, versando vini scelti nel suo calice,
Stava rosicchiando dolci wafer di pan di zenzero;
Intorno a lei, le guardie dove stavano in silenzio,
Con alabarde sulle loro spalle larghe.
Il vecchio pescatore era stupefatto di quanto ha visto,
Si inchinò ai suoi piedi e disse umilmente: 

«Saluti, Oh potente Zarina! Ora spero che la tua anima sia soddisfatta di tutto questo, e accontentata e appagata!» 
Ma lei non ha nemmeno degnato di uno sguardo al marito - 
Lei gli ordinò di allontanarsi dalla sua presenza, e ordino ai suoi
 boiardi e nobili tutti affrettati che
 lo spinsero e a colpi di ingiurie nelle sue stanze;
Le guardie alla porta agitavano le loro alabarde
E lo avevano minacciato se dovesse uscire dalla stanza, l’ordine della Zarina era di tagliarlo a pezzi.
Tutte le persone ridevano di lui, dicendo.
«Ti stai bene, adesso, e lo deridono sei solo un vecchio pescatore.
Si  tutto questo vi servirà e vi insegnerà come una lezione,
Per mantenere,  in futuro il rispetto alla Zarina ! »
Dopo  una settimana passata lentamente, poi un altra;  ma non era ancora passato molto  tempo dalle sue ultime richieste, che.
La vecchia è cresciuta più fiera che mai che
Mandò per il marito una mattina,
 il suo ciambellano che lo ha trascinato davanti a lei.
La vecchia Zarina, così parlò al marito:
«Vai, ad inchinarti alla presenza del Pesce D’oro, e digli,
che sono stanca di essere Zarina,

Voglio essere padrona dei mari
Con la mia casa sopra la scogliera vedendo il mare blu dell’oceano ;
La mia richiesta questa volta e
che voglio per me il Pesce D’oro
Per soddisfare i miei comandamenti e le mie commissioni. »

Il vecchio Pescatore non osò contraddirla,
Né aprire le labbra per fare risposta.
Egli purtroppo a malincuore partì per il mare.
Ma una tempesta infuriava sopra l'oceano,
Le sue acque erano gonfie e arrabbiate,
I suoi flutti ribollivano di rabbia.
Egli chiamò a malincuore ad alta voce il pesce rosso.
Il pesce rosso rispose al suo richiamo e nuotando su chiese:
«Che cos'è, vecchio Pescatore, cosa oggi e la tua richiesta questa volta ?»
Con un inchino, il vecchio Pescatore;
«Perdonatemi, Vostra Maestà Pesce D’oro
Cosa devo fare con la mia maledetta vecchia?
Lei è stanca di essere Zarina,
ora vuole essere la padrona dei mari  delle acque blu dell’oceano;
Lei vuole che tu sia suo servo,
Per stare ai  suoi ordini e per esaudire le sue commissioni. »
ma il Pesce D’oro in risposta, non una parola,
Appena agitò la coda, e nel suo silenzio ad un tratto il Pesce D’oro scomparve
Scomparso nelle profondità dell'oceano.
Attese invano una risposta,
E infine stanco di aspettare una risposta rivolse  i suoi passi verso il palazzo;
Ed ecco che alla sua vista appariva  ancora lì dove sorgeva  il palazzo, ora era ricomparso il suo tugurio;
Sulla porta di casa sedeva la sua vecchia,
Con la stesso lavatoio,e la vasca bucata tutto era tornato come prima, e come prima la sua catapecchia.

P.S. CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE
Tradotto in italiano Bayana  





Ilustrazione di V.A.Serov  - Racconto del Pescatore e il Pesce di A.S. Pushkin


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